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Biomasse benefici


Benefici economici

Benefici economici

La biomassa legnosa consente di produrre energia termica con il più basso costo per chi la utilizza. Tuttavia, c’è un reale e tangibile risparmio solo quando:

1) la biomassa utilizzata sia di buona qualità e conservata adeguatamente;

2) gli impianti che bruciano la biomassa siano all’avanguardia da un punto di vista tecnologico, dimensionati opportunamente ed in stallati a regola d’arte, in modo da garantire il massimo rendimento.

Per mettere a confronto il costo dell’energia termica prodotta bruciando combustibili differenti si può calcolare il costo dell’energia necessaria a produrre una certa quantità di calore, esprimendola in €/MWh.

 

MANCA UN GRAFICO

 

Esempio: dismissione caldaia obsoleta a gasolio da 49 kW, consumo annuo di 8.500 litri di combustibile e contestuale installazione di una caldaia a cippato: 32 kW

 

Costo capitale

32.000 €

Costo del gasolio

8.500 l/anno x 1,28 €/l = 10.880 €/anno

Energia termica da gasolio

[8.500 l/anno x 10 kWh/l] : 1.000 = 85 MWh/anno

Costo energia termica da gasolio

10.880 €/anno : 85 MWh/anno = 145 €/MWh

Consumo di cippato

85 MWh/anno : 3,7 MWh/t = 23 t/anno

Costo del cippato

23 t/anno x 100 €/t = 2.300 €/anno

Costo energia termica da cippato

2.300 €/anno : 85 MWh/anno = 27 €/MWh

Risparmio rispetto al gasolio

10.880 €/anno – 2.300 €/anno = 8.580 €/anno

Tempo di ritorno semplice dell’investimento

32.000 : 8.580 = 3,7 anni

Valore di sostituzione del gasolio in 20 anni

8.580 €/anno x 20 anni - 32.000 € = 140.000 €

Benefici ambientali

 

Benefici ambientali

Le piante, attraverso la fotosintesi, fissano l’anidride carbonica (CO2) nella propria biomassa vegetale, sfruttando l’energia solare. Il ciclo del carbonio si chiude quando esso ritorna nell’atmosfera sotto forma di CO2, attraverso un processo di decomposizione o di combustione. È questo il motivo per cui le biomasse costituiscono una risorsa energetica rinnovabile e rispettosa dell’ambiente, in quanto l’anidride carbonica prodotta durante la combustione viene riassorbita dalle piante in fase di accrescimento attraverso la fotosintesi.

Per produrre un MWh termico dai combustibili legnosi consumiamo, con attività quali il taglio, la cippatura, la pellettizzazione, circa il 4-12% di energia non rinnovabile, con le fonti fossili arriviamo addirittura al 117-120%.

Il livello di emissioni che provocano l’effetto serra, sintetizzato nel parametro CO2-equivalente, è dell’ordine di 20-30 kg per il legno e di 250-325 kg CO2-eq  per gasolio, metano e gpl. Senza tener conto pesanti costi ambientali (e sociali) che la produzione, il trasporto e l’accaparramento a tutti i costi delle fonti fossili hanno generato e continuano a generare sullo scenario geopolitico mondiale.