Sfruttare l’ENERGIA SOLARE anche di NOTTE? Da oggi si può, grazie a TESLA.

Attualmente, come è noto, la maggior parte dell’energia (elettrica, termica, meccanica) utilizzata nel pianeta è generata attraverso l’utilizzo di combustibili fossili (carbone, petrolio, metano) con inevitabili infauste conseguenze a livello ambientale, prime fra tutte la crescita esponenziale di CO2 in atmosfera, la quale, in assenza di una controtendenza immediata e radicale nello sfruttamento delle risorse da parte dell’uomo, sarà disastrosa in termini di ricadute nocive sull’ecosistema globale.
Viene dunque da chiedersi: ad oggi, esiste una reale alternativa a quello che sembra un destino segnato per l’umanità?
PSR Puglia: 60 milioni di Euro a fondo perduto alle Aziende Agricole per Efficienza ed Energia Rinnovabile

Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 sostiene gli investimenti per migliorare la competitività a la sostenibilità delle aziende agricole pugliesi puntando in particolare sull'innovazione tecnologica, l'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili (solare fotovoltaica e termica, biomasse, ecc.) e l'accumulo della stessa.
Di seguito sintesi del bando con scadenza il 31 ottobre 2016.
SOGGETTI BENEFICIARI:
- Imprenditore Agricolo singolo (persona fisica o giuridica)
- Associazioni di agricoltori.
Mai viste giornate così belle a dicembre in Salento? Non c’è niente di cui rallegrarsi.

Questa è una splendida immagine del porticciolo di Santa Caterina di Nardò dello scorso 3 dicembre, presa in prestito dalla pagina degli amici di “Salento tra mare e cielo”. Se i primi sentimenti che inspira sono sicuramente quelli di incanto e stupore per una bellezza forse ancora più intensa rispetto a quella che si può ammirare nel periodo estivo, un po’ perché inaspettata, un po’ perché alleggerita dalla spesso ingombrante presenza del’uomo, repentino si insinua un dubbio: perché da qualche anno in qua giornate invernali come questa si ripetono con una frequenza del tutto inconsueta per il passato?
È forse colpa dell’avvento di Facebook che tutto amplifica nel bene e nel male?
Purtroppo la risposta è no, dati alla mano. Il riscaldamento c’è, ed è globale. Pensiamo che ad Aosta, dove in questi giorni hanno raggiunto i 15-20°C e per il momento la neve sela possono scordare.
I risvolti di questo nuovo assetto meteorologico per noi Salentini, invece, sembrerebbero esclusivamente positivi: a parte gli spettacoli naturali che ci possono dare le nostre marine, e lo splendore dei monumenti di Lecce e provincia baciati dal sole, abbiamo ancora la possibilità di vestrici leggeri, andare in motorino senza guanti ed accendere meno il riscaldamento.
Salento, NO alla TAP anche da Brindisi e la sfida rinnovabili

Non è la prima volta che la centrale a carbone di Cerano viene strattonata e trascinata nel dibattito del gasdotto TAP. Un filo invisibile, ma tenace, lega del resto le due infrastrutture energetiche: lo stesso lembo di Puglia, lo scenario di decarbonizzazione incentivato dalla strategia energetica nazionale, e poi soprattutto la ciclica suggestione della conversione del colosso "Federico II" che, 60 km più a nord delle coste salentine di San Foca (Lecce), brucia tonnellate di combustibile fossile.
Ma quel filo Cerano-TAP è destinato a corrodersi e sfilacciarsi. Già in passato il "no" dei vertici a capo della centrale alla riconversione col gas foraggiato da TAP è stato un paletto piantato più volte.
Le ragioni della chiusura a doppia mandata sono molteplici: gli impianti della centrale non si prestano a interventi di vero e proprio smantellamento e revisione strutturali, a causa degli imponenti investimenti realizzati in epoca relativamente recente e della scarsa redditività delle centrali a gas rispetto a quelle a carbone.
Negli ultimi anni sono state costruite in Italia molte centrali a ciclo combinato a gas.
Guerra all'ISIS? Ognuno di noi può condurre la propria personale Crociata.

Isis, Iraq, Siria, Ucraina, Sud Sudan, Nigeria: una costellazione di guerre apparentemente indipendenti tra loro ed imputabili ad ataviche motivazioni religiose, etniche e culturali, ma in realtà legate tutte da un unico filo rosso, anzi nero petrolio: la fame di energia.
I terroristi dell’Isis, il cui obiettivo è di fondare un vero e proprio Stato Islamico, oggi spadroneggiano proprio nelle regioni della Siria in cui il petrolio viene estratto e in quelle dell’Iraq dove viene raffinato. È ormai certo che l’Isis si arricchisca vendendo il petrolio ad acquirenti di Iraq, Siria e Turchia. Ciò si traduce in denaro sonante per l’arruolamento di soldati e l’approvvigionamento di armi e mezzi con cui rafforzare la propria presenza sul territorio e finanziare atti terroristici come quello al Bataclan di Parigi.
E nel frattempo i civili scappano come possono, intraprendendo quei “viaggi della speranza” che, spesso transitando dall’Africa settentrionale, li fanno approdare sulle coste della Sicilia o del Salento.
Passando dal petrolio al metano, la musica non cambia:
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